WHITE WORLD

New exhibition Romberg Contemporary Art


NEW BOOK | GOLDEN LIGHT

This series called “Golden Light” is a great summary of my work done in Iceland during 2012-2013.


MIA FAIR 2014 MILANO

MIA – Milan Image Art Fair, (Milano – Superstudio Più, via Tortona 27) dal 23 al 25 maggio 2014 la prima fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografia nata in Italia ormai un annuale punto di riferimento imprescindibile per chi ama e colleziona fotografia e arte. Sarò presente con alcuni recenti e inediti lavori tratti dalla nuova serie “AFTER DARK” presso il Padiglione 2 stand 22 (Photo & Contemporary – Torino) e stand 97 (Romberg – Latina). Vi aspetto! MIA – Milan Image Art Fair, (Milano – Superstudio Più, via Tortona 27) dal 23 al 25 maggio 2014 la prima fiera internazionale d’arte dedicata alla fotografia nata in Italia ormai un annuale punto di riferimento imprescindibile per chi ama e colleziona fotografia e arte. Sarò presente con alcuni recenti e inediti lavori tratti dalla nuova serie “AFTER DARK” presso il Padiglione 2 stand 22 (Photo & Contemporary – Torino) e stand 97 (Romberg – Latina). Vi aspetto! Nella nuova serie AFTER DARK, Francesco Bosso ci presenta scorci naturalistici, luoghi caratterizzati da forme essenziali, composizioni minimal a volte al limite dell’astrazione, dove i forti contrasti tra i toni chiari e scuri creano immagini ben definite, ma anche evanescenti e vaporose visioni atmosferiche. Ma in questa serie, è il buio ad avanzare nello spazio circostante come sostanza aerea che tutto avvolge e trasfigura? O è piuttosto la luce a contrastarne questa lenta e progressiva propagazione? E’ come se l’eterna opposizione tra queste due manifestazioni naturali trovasse nelle foto di Bosso un perfetto equilibrio visivo ed emotivo, come se il passaggio tra l’oscurità della notte e la luminosità del giorno fosse catturato dall’obiettivo proprio nel momento culminante, un crescendo che trova nei giusti tempi di ripresa e di scatto la sua più soddisfacente espressione. I soggetti divengono quindi i protagonisti di uno spettacolo naturale che l’autore intercetta e registra sul supporto chimico della pellicola fotografica, come personale interpretazione di una realtà che resta in attesa di essere colta nei suoi aspetti più suggestivi e coinvolgenti. Questo grazie anche ad un’attenta ed accurata capacità di osservazione che va oltre l’apparenza e si dirige verso la pura visibilità; con gradazioni tonali che sono come un secondo strato della realtà concreta, presente ma celato, che si manifesta alla vista solo se si ha il privilegio di poterlo sentire dentro, prima di vederlo fuori, intuirne la presenza, prima che sfugga per sempre, scoprirne la forza prima che il tempo l’indebolisca e la disperda nel suo flusso ininterrotto ed inesorabile. (Alessandro Trabucco)


THE DENSITY OF WHITE SHOW

INAUGURAZIONE: venerdì 28 Marzo ore 18,30 PERIODO : 28 Marzo / 6 Aprile ORARIO ESPOSITIVO: 8.30 / 17,30 SEDE ESPOSITIVA: Palazzo Coelli, piazza Febei,3 – Orvieto … luoghi dal solido impatto naturistico, progenie monolitica che impone la sua stazza arcaica in una costante strategia della resistenza. Il mondo diventa omogeneo davanti agli occhi del fotografo: dagli Stati Uniti alle Seychelles, dall’Italia alle montagne dell’Engadina, senti un filo (bianco in questo caso) che cuce le diverse geografie in una coerente disciplina dello sguardo. Le distanze si assottigliano sotto il respiro visivo dell’autore, scompare ogni fisionomia sociale a favore di un’omogenea disposizione planetaria. Diversi luoghi come capitoli coscienti dello sguardo lento, profondo, razionale: per narrare un’epica planetaria che suona con la percussione della pietra, le corde degli alberi, i fiati del vento, i tasti bianconeri del mare. E’ la musica visuale dell’entropia, il gancio armonico che accarezza il Pianeta mentre respira dai suoi molteplici spazi d’ossigenazione. Luoghi specifici che appartengono agli immaginari letterari di una Terra dai tratti alieni, straniera a noi stessi in quanto gigantesca, scenografica, fuori dai confini del normale. A modulare i dettagli ci pensano le gamme ascetiche del grigio, piccole variabili che richiamano il Glenn Gould e le sua variazioni su Bach. Ci sono spostamenti minimi che ragionano con la logica del tessuto, come se le superfici fossero leggere e sottili, fogli di seta su cui l’atmosfera incide i segni di una vecchiaia eterna. Le immagini di Bosso raggelano e al contempo scaldano, somigliano al ghiaccio bollente che brucia quando scende sotto certe temperature. Ci vedo l’ambiguità folgorante che solo la Natura può permettersi, una bellezza calma ma mai immobile, in attesa che il milione si confonda col miliardo, che il miliardo si mescoli con l’infinito. Bosso ferma gli istanti e li rende momenti prolungati, ne scova la natura meditativa e una specie di coscienza del tempo cosmico. Gianluca Marziani


TGCOM INTERVIEW

An excerpt of the interview held to mark the MIA Milan International Art Fair, on TGCOM.
Francesco Bosso and other prominent authors such as Fontana, Glavin, tell the impressions and the different points of view on this important event in Milan dedicated to photography, is the introduction of Castles Deus machina event.


FESTIVAL DEI DUE MONDI – WHITE GOLDEN DARK

Francesco Bosso in Spoleto presents the new series “After Dark”, in addition to previous “White World” and “Golden Light”. A triple shooting in the scenic trip that turns into pictorial material, including infinitesimal variations of black and white and its stirring, dreamlike abstractions and calibrated geometry. VISUAL ARTSBUILDING COLLICOLA presents Francesco Bosso White Golden Dark By Gianluca Martians The exhibition is included in the official program of the Festival of the Two Worlds 28 June to 28 September 2014 Press contact About www.palazzocollicola.it Museum System: ufficiostampa@sistemamuseo.it PRESS 6Glab@seigradi.com Francesco Bosso / WHITE GOLDEN DARK by Gianluca Martians

The photographic study of an artist of the contemporary landscape
The virtue aesthetics meets the rigorous thematic and conceptual caliber
Three loops on the edge of evolutionary continuity. A unified vision

Francesco Bosso in Spoleto presents the new series “After Dark”, in addition to previous “White World” and “Golden Light”. A triple shooting in the scenic trip that turns into pictorial material, including infinitesimal variations of black and white and its stirring, dreamlike abstractions and calibrated geometry. Here, the pure photography that exceeds the boundary of technological time, crossing the threshold metaphysical space alien, places that become mental geography, the beautythat feeds images as well, rarefied as the placid water of a northern sea. GOLDEN LIGHT is figurative immersion in the Icelandic landscape. Boxwood has found analchemical harmony with the northern island, a box of precious intonations which is expressed in the rigor sacral atmosphere, plastic volumes in the mountains, in the density of oily water, as if it had mercury that holds the light, irradiating a metallic sheen and solarized-ray. Here the light expresses a peak modeling, profilingbecomes solid matter volumes of the landscape, to the point of making the color a sum epidermal and muscle. AFTER DARK ideally continues the search for the “Golden Light”, along a gradual descent into darker tones, modulations detailed gray, and marked contrast between the strong abstraction of the frame. Everything here is pure essence, the archetype of mental forms, geometry sidereal crosses the organic cycle of figuration naturist. The image is purified from all drossiconography, following the architectural imprint of Cartier-Bresson, creating sublime visions that move away from the ground and draw imaginary. WHITE WORLD is the cycle of saturation, the vertigo of white sidereal ecstasy that leads to the dark necessary. Spaces narrated confirm pictorial Bosso and his abstract consciousness, a code expression that seeks the Platonic ideal beyond the surface, beyond appearances emotionality objective, the poetic act beyond the fact narrated. Many expertspoint to the eyes on the talent of Boxwood. His view of the scenic landscape harmonious with the breath of Romantic painting Caspar David Friedrich to understand,metabolized and sized on the weight of contemporary photography. Always prefer the black and white modular, made up of many variations of gray and tonal scales in between. His expression think in a pictorial way, naturism in powerful landscape. A visual methodical and slow, the result of long waits in the places chosen, precious materials to be printed, techniques from the infinitesimal calibrations. The result is a journey of its cycles suspended, gaseous stage of the look, pure abstraction inthe power of the path taken. Boxwood seems to draw the rarefied air, giving density to the air, the skies, the water surfaces … its places are transformed into limboalien, devoid of humanity in the field, a metaverse floating imprinted on the gravity of reality. Writes Martians in “White World”, “The works of Boxwood are daughters of a respectful approach, full of living experience and a sense of roots. You understand that in his world coexist machinery valuable to history, ancient techniques ofprocessing and printing, fine papers which embodies the timeless look of the author. Do you feel the echo of some masters such as Edward Weston, Ansel Adams, John Sexton, Irving Penn, generally feel the timeless traditions of a photographic approach beyond fashion, beyond the pure technology, as well as the easy media effects … “WHITE GOLDEN DARK … three words from each of the cycles present in the Palazzo Collicola three interior views that condense in the dynamic pace of the colors … the white lights up the fulness optical and suspends the physical elements … the gold that adds precious ancestral places, their memory of longcourse, resistance that spans the mineralized human … the dark which adds to the smell of the night, the mystery of the hidden side, the depth behind every glare, behind all magic valuable. Gianluca Martians “… These are places from solid impact naturist, progeny monolithic imposing his size archaic in a constant strategy of resistance … … The distances dwindle under the breath of view of the author, it disappears every social aspect in favor of a ‘homogeneous planetary arrangement. Several chapters conscious places like the look slow, deep, rational: to tell an epic planetary rings with stone percussion, strings of trees, the wind of the wind, the keys Juventus sea. And ‘the visual music of entropy, the hook harmonic That Shakes the planet while breathing oxygen from its multiple spaces.


DISCORSI FOTOGRAFICI | INTERVIEW

Fotobar with Silvio and Federico on the latest news and some discussion on trends cameras. Today’s guest is the artist of the black and white photographer Francesco Bosso.

ASCOLTA L'INTERVISTA


PARIS PHOTO 2014

On the final day of the fair Paris Photo, arriving interviews Artribune to the protagonists that tell what happened.


THE BEAUTY BETWEEN ORDER AND DISORDER

Dal 07 Maggio 2015 al 28 Giugno 2015 - VENEZIA

LUOGO: Centro Culturale Candiani
CURATORI: Walter Guadagnini
ENTI PROMOTORI:
Centro Culturale Candiani-Direzione Attività Culturali e Turismo - Comune di Venezia
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39.02.84560801
E-MAIL INFO: 6Glab@seigradi.com
SITO UFFICIALE: candiani.comune.venezia.it

COMUNICATO STAMPA: Francesco Bosso, artista fotografo e interprete italiano del paesaggio e della natura selvaggia in b/n, sarà presente a Venezia con due eventi, una mostra presso il Centro Culturale Candiani dal titolo “The beauty between order and disorder” a cura di Walter Guadagnini ed una prestigiosa partecipazione alla Biennale di Venezia con una suggestiva opera all’interno della mostra “Present Nearness” curata da Susan Mains e Francesco Elisei.

La mostra “The beauty between order and disorder”, organizzata dal Centro Culturale Candiani, Servizio della direzione Attività Culturali del Comune di Venezia (inaugurazione, 7 maggio ore 18), permette di seguire l'evoluzione più recente della ricerca di Francesco Bosso in un viaggio attraverso oltre 60 fotografie che accompagnano lo spettatore alle origini del paesaggio e alle radici della fotografia. La mostra farà emergere una nuova visione delle complesse dinamiche della Natura che siamo abituati a classificare come Ordine e Disordine, dove le forme apparentemente caotiche nascondono sorprendenti ritmi di regolarità e dove paesaggi frammentati, dune in movimento, rocce scolpite, acque agitate, si inseguono alternando momenti di Ordine a momenti di Disordine.
Qui la concezione del paesaggio ha il respiro armonioso della pittura romantica, metabolizzata e dimensionata sul peso contemporaneo della visione fotografica. Il bianconero modulare, fatto di molteplici variazioni del grigio e delle scale tonali intermedie si esprime in modo pittorico, dentro il naturismo potente del paesaggio incontaminato. Una visuale metodica e lentissima, frutto di lunghe attese nei posti prescelti, di materiali pregiati su cui stampare, di tecniche dalle calibrature infinitesimali.

Walter Guadagnini, curatore della mostra, scrive:
“Bosso fotografa in bianco e nero, e le sue immagini scattate in diversi luoghi del mondo, non raccontano l'esotismo turistico di queste terre, quanto la capacità della fotografia di restituire agli occhi una realtà trasformata per via di luce e di poesia.
La sua concezione del paesaggio ha il respiro armonioso della pittura romantica, metabolizzata e dimensionata sul peso contemporaneo della visione fotografica. La sua espressione ragiona in modo pittorico, dentro il naturismo potente del paesaggio incontaminato. Una visuale metodica e lentissima, frutto di lunghe attese nei posti prescelti, di materiali pregiati su cui stampare, di tecniche dalle calibrature infinitesimali.
Il mondo di Bosso è, così, un mondo metafisico, nel quale il tempo appare sospeso, e non a caso frequentemente l'artista ama confrontarsi con paesaggi innevati, con distese d'acqua o di sabbia, con gli spazi vuoti che dicono, prima ancora che dell'assenza dell'uomo, della presenza di una natura che è insieme materia e stato d'animo, pura forma e visione simbolica, luogo dell'ordine e del disordine insieme.”

All’interno della 56esima Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, padiglione internazionale Grenada, Francesco Bosso si presenta con un’opera inedita creata per la mostra "PRESENT NEARNESS" curata da Susan Mains e Francesco Elisei ed esposta presso la Sala Tiziano (Opera Culturale Don Orione Artigianelli, Fondamenta delle Zattere ai Gesuati, Dorsoduro 919). L'inaugurazione ufficiale è prevista per il 6 Maggio, mentre l'apertura al pubblico dal 9 Maggio al 22 Novembre.
L’opera di Francesco Bosso rappresenta il punto di incontro tra estetica, rigore tecnico e caratura concettuale, in cui si palesa una percezione non univoca dove la scena si scompone e si ricompone continuamente e dove si può intravedere - mutando il proprio punto di vista - l’Ordine che governa il Disordine. L'Autore agganciandosi al tema "All the World's Futures" lanciato dal curatore generale della Biennale di Venezia, Okwui Enwezor, presenta un'opera che è espressione tipica del Disordine in natura, che puntualmente il tempo riporta all'Ordine.

Francesco Bosso è nato nel 1959, vive e lavora in Italia. Ha iniziato a fotografare da giovanissimo, dedicandosi soprattutto alla ritrattistica e alla fotografia di viaggio. Da queste esperienze sono nati i volumi “Swahili” e “China Crossing” A seguito dell'incontro con Kim Weston e con i rappresentanti della cultura fotografica che fa capo all'esperienza di Ansel Adams – da cui è nato il volume “Americas” del 2010 -, Bosso ha concentrato negli ultimi anni la propria attenzione sul paesaggio, reso attraverso un bianco e nero curato nei suoi minimi particolari sia in fase di ripresa che in fase di stampa. Tra le mostre più recenti, si ricordano “White-Golden-Dark” presso il Museo delle Arti Visive di Spoleto, “White World” agli Orti di Leonardo di Milano nel 2012 e alla Galleria Romberg di Latina nel 2013, “Unexpected Forms” alla Galleria Photo & Co. di Torino ancora nel 2013, e le partecipazioni ad alcune delle più importanti fiere in Italia e all'estero, da quella di Bruxelles a “Paris Photo” nelle edizioni 2013 e 2014, fino alle italiane MIA di Milano e Arte Fiera di Bologna.
www.francescobosso.com

56. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia
Francesco Bosso all’interno della mostra “Present Nearness”
a cura di Susan Mains e Francesco Elisei
9 maggio – 22 novembre 2015
Sala Tiziano - Venezia

Fonte: arte.it